sabato 18 gennaio 2014

Miriam Toews, Un tipo a posto

Miriam Toews, Un tipo a posto, Marcos y Marcos, 2013, 328 p.

di Simonetta Sandri

Immaginiamo la più piccola città del Canada vista dall'alto, incollati al finestrino di un aereo scintillante che sorvola giardini fioriti, albe arancioni e vite che si intrecciano nella loro più normale, ma allo stesso tempo peculiare, quotidianità. Sotto di noi le vicissitudini di 1500 abitanti scorrono in un romanzo divertente e originale.


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Questa cittadina deve restare la più piccola, entrare quasi nel Guinness dei primati, non un abitante di più non uno di meno. Per mantenere questo numero magico che varrà la visita del Primo Ministro il giorno della festa nazionale canadese, Hosea Funk, classe 1943, sindaco di Algren, dovrà attraversare mille peripezie, combattere duramente contro la difficoltà di mantenere sangue freddo e di fronteggiare mille imprevisti. Quelle visita è per Hosea particolarmente importante, non solo per il lustro che essa porterebbe alla sua cittadina, ma, soprattutto per la confessione di sua madre Euphemia, in punto di morte: il primo ministro, John Baert, è il suo vero padre. Concepito tanti anni prima dopo un ballo, in un campo di colza illuminato solo da una pallida luna, Hosea desidera, quindi, riscattarsi e incontrare il padre. 



Ma mantenere quel numero di 1500 diventa presto una vera impresa: Max che rientra per riconquistare la sua donna, ovvero un abitante di troppo, bilanciato dal vecchio Hamm che esala l'ultimo respiro a oltre novant'anni. I conti tornano ma un parto trigemellare rimette tutto in discussione. E poi la fidanzata Lorna che vuole trasferirsi da Hosea, partenze e arrivi, spiegazioni e dubbi, suspense legata sempre alle stesse domande: ce la farà Hosea oppure no ? Tornano i numeri ? Come farli quadrare ? Johnny che se ne va lontano per cercare avventure con altre donne e Tom, l'amico fidato di lunga data che si vede abbandonato da un cuore ormai vecchio e stanco, bilanciano i conti ancora per un po’. Numeri che vanno e vengono come su un pallottoliere, vite che giocano scherzi, che si intrecciano per poi tornare, che tengono Hosea sul filo del rasoio. Non è certo facile cercare di tenere fermo il mondo... Mentre i mesi passano e il caso gioca con i numeri e il destino del nostro amico sindaco, perché è diventato nostro amico, la vita scorre veloce e lenta ad Algren, le aiuole fioriscono, i prati rinverdiscono, i fiori sbocciano, i cuori palpitano, i malintesi avanzano, le mani si intrecciano, le persone mangiano-bevono-dicono parolacce e poi si amano e si abbracciano. Intanto luglio si avvicina. E "alle cinque del mattino del primo luglio, chiunque avesse visto Algren dall’alto sarebbe rimasto molto colpito. Bandiere canadesi formate da petunie bianche e rosse scintillavano di rugiada lungo tutta la via principale e riflettevano la luce del sole che stava sorgendo. Il nuovo Teatro estivo di Algren pareva davvero un teatro, almeno all’esterno, e lassù in alto, sopra il margine della città, un cavallo bianco volava nel cielo". Questo mondo in miniatura ci ha tenuto con il fiato sospeso per diverse ore e giorni, piacevolmente passati ad incrociare le vite di tanti protagonisti simpatici e a volte un po' bizzarri e commoventi. Abbiamo piacevolmente scoperto un romanzo ironico, divertente e tenero allo stesso tempo. Siamo arrivati anche noi trepidanti al primo luglio. Quel giorno tanto atteso i numeri quasi magicamente torneranno. Ma con sorpresa finale. Inattesa. Che non vi sveleremo, ma che ci lascia con un sorriso.

La casa editrice Marcos y Marcos pubblica la nostra recensione 

Copyright © by Simonetta Sandri

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