mercoledì 1 aprile 2015

Irene Grandi – Un vento senza nome

di William Molducci

Un vento senza nome” non è soltanto la canzone che Irene Grandi ha proposto all’ultimo Festival di Sanremo, ma è anche il titolo del suo nuovo album. Forse non è un brano adatto a una kermesse come quella ligure ma questa ballata, un po’ triste, ha avuto il merito di farci conoscere un’artista più matura e intensa. La canzone racconta il coraggio e il desiderio di una donna che vuole cambiare la propria vita, chiudendo con un passato in cui non si riconosce più. Irene è tra gli autori del brano, il pianoforte è “opera” di Stefano Bollani.



Lasciata da parte “Bum bum”, Irene Grandi interpreta 11 nuovi brani affidandosi ad autori quali Cristina Donà, Stefano Bollani, Saverio Lanza (chitarrista di Pelù e Antonacci), Marco Parente e David Florio.
Il disco porta avanti il percorso iniziato con l’album vocepiano “Irene Grandi & Stefano Bollani” e proseguito nell'incontro artistico con Cristina Donà, autrice di due brani (“A memoria” e “Una canzone che non ricordo più”). Saverio Lanza ha avuto il merito di interpretare gli spunti musicali della cantante toscana e di valorizzarne i testi, coinvolgendo un gruppo di musicisti in grado di crearle un nuovo sound.
A memoria” apre il disco, una vera e propria dichiarazione d’amore basata sulla conoscenza e sulle piccole abitudini della persona con cui si vive accanto, sintomo d’amore e “mezzo” ideale per entrare in questa sua nuova dimensione musicale.


C’est la vie” parla di un giorno di pioggia senza colori e sole, dove il mondo deve essere quello che si vuole. Voce e chitarra funk dialogano in sintonia, facendo l’occhiolino all’Irene rockettara.
Con “settimo cielo” cambia l’atmosfera ma non l’intensità emotiva: “… restiamo in alto come ali del pensiero e poi siamo il settimo cielo”.
Un vento senza nome”, il brano sanremese, riporta alle ballate di qualche tempo fa riuscendo a fare cambiare pelle all’interprete che sin qui abbiamo conosciuto. La canzone vive di atmosfere sofisticate e non di guizzi e riff musicali improvvisi, non esce al primo ascolto, ma si apprezza anche per questo, riuscendo a “farsi” ascoltare con tutta l’attenzione necessaria: “Via da te, via da qui, via dalla notte infinita, e in una mattina sei uscita e sei volata via nel vento…”.
Casomai” è il crepuscolo dell’estate, un arcobaleno dopo la pioggia, magico e fugace allo stesso tempo, la voce di Irene si lascia cullare da una lenta chitarra rock.
Cuore bianco” è una bossa nova scritta da Marco Parente, un brano che racconta il tendere al proprio infinito paragonando la felicità a quella del gallo che canta al mattino, ignaro dell'inevitabile destino.
Una canzone che non ricordo più” è firmata da Cristina Donà e Saverio Lanza, il brano riporta agli anni sessanta, tra i fiati e il pianoforte “magico” di Stefano Bollani.
Stato di gratitudine” è un inno al ballo, un momento di libertà e leggerezza, voce e chitarra dialogano: la vita è danza!
Roba bella” è una canzone atipica, scritta da Irene con Marco e Saverio Lanza, l’elemento che ha ispirato questo brano è la musicalità e la passione del sud nella vita quotidiana: “… baciati dal sole, colorati, profumo di passato, di bucato, è un mattino bello...”.
Irene e David Florio sono gli autori di “Un’alternativa”, un messaggio positivo per chi si trova di fronte a una scelta importante.
Chiude il disco “Sé” un pezzo nato da un’improvvisazione di Stefano Bollani, atmosfera ideale per accompagnare pensieri esistenziali.
Un vestito senza nome” è il lavoro di un’artista che ha ancora voglia di mettersi in gioco, di esplorare nuovi territori insieme a compagni di viaggio di assoluto valore. Se si è trattato di una scommessa si può dire che sia stata vinta con merito e sorpresa.

Un vento senza nome - video ufficiale


Copyright by William Molducci

Nessun commento:

Posta un commento