venerdì 8 maggio 2015

Paolo Tocco - Il mio modo di ballare

di William Molducci



Furono Ennio Melis e Vincenzo Micocci, rispettivamente direttore generale e artistico della RCA Italiana, a inventare il termine “Cantautore” negli anni ’60. Da allora questa parola ha perso un po’ del significato originale, ma nel caso di Paolo Tocco identifica pienamente il modo di scrivere e curare i suoi lavori.


Il mio modo di ballare” è il suo nuovo album, pubblicato qualche anno dopo il precedente “Anime sotto il cappello”. Lo affiancano musicisti capaci, in grado di costruire con lui un “sound” elegante e accattivante, curatissimo nei dettagli e caratterizzato dalle chitarre acustiche ed elettriche di Claudio Esposito, pianoforte e tastiere di Vincenzo Murè, il basso freatless di Giuliano De Leonardis (Equipe 84), le percussioni di Walter Caratelli, la batteria di Carlo Porfilio, Synt e programmazione di Domenico Pulsinelli.
Il disco si apre con “D’oro e di pane”, una delicata ballata dagli antichi sapori eseguita con Helen Tesfazghi (Finally è il suo ultimo album), una storia d’amore tra un uomo con le mani bucate e la schiena piegata e una ragazza nata in un villaggio di fate, insieme saranno figli dell’oro e si terranno per mano: “Mi misi in cerca dell’oro per un pezzetto di pane… saremo figli dell’oro, saremo pezzi di pane”.




Da questo tempo che passa” è cadenzato dalla chitarra a 7 corde di Daniele Di Diego e dalla malinconica fisarmonica di Marco Di Biasio. E’ la canzone dei ricordi, di un non ben definito film a colori di Totò, del bicchiere di vino “che fa cantare”, dei fiori portati in viaggio sulla luna. Con passo leggero, leggero, leggero, Paolo Tocco ci porta nel suo mondo, con un po’ di nostalgia e un velo di tristezza legato al passare del tempo. Questo è il suo modo di ballare!
In un mondo di giganti… c’è un mare di formiche”, inizia così “Come le formiche”, metafora intensa sviluppata per immagini chiare e suggestive, capaci di fare riflettere: “Conta le gocce prima di parlare”.
Nenè” è un vocepiano suonato da Vincenzo Murè, dove il suono del pianoforte accompagna con dolcezza un testo disegnato con matite a colori, alla ricerca di una stella che assomiglia a Nenè. La voce di Paolo rende questo brano un momento sospeso, una favola d’amore per una donna o forse per la vita, zucchero o sale, il giusto compenso per gli angeli e il veleno per i ladri.
Il magico mondo di un vecchio che sapeva ballare” porge l’orecchio alla ballata e strizza l’occhio alla filastrocca, il tutto condito in salsa di coro e i fiati di Gabriel Rosati.
Sono 11 i brani del nuovo album di Paolo, 11 mondi tutti diversi, come nel caso di “Vent’anni”, una storia raccontata con un ritmo veloce, come ci ha abituato De Gregori, dove la passione si divide tra cuore e vizio, dove a soli 20 anni si è già vissuto troppo, correndo con in una mano un aquilone e nell’altra un coltello: “… il pazzo vince e l’amore muore”. Un brano intenso, con metafore da raccogliere.
Luna nera” mostra i due lati della luna, anche questa è una canzone d’amore inusuale, un percorso di riflessioni con improvvisi mutamenti e ripensamenti.
11 settembre” è dedicata a uno dei momenti più tragici degli ultimi anni, Paolo lo affronta con un testo visionario e struggente, descrivendo fiori che cadono dai grattacieli come aquiloni. Da ascoltare.




Occhi di cenere”, con la voce femminile di Elena Dragani, è un viaggio che non può finire perché sta per iniziare: “Lasciami arrivare in tempo… prima di partire”.
Chiodi di pioggia, fiocchi di neve” è il racconto di una sposa a cui forse manca un anello, un diario segreto che si trova sotto tutti i cuscini e una scusa che potrebbe servire a qualcosa, sapendo bene che i chiodi di pioggia saranno fiocchi di neve: “E la neve stanotte, se torna… aspettiamola insieme!!!”.
Pezzi di bugie” chiude il disco, un elegante swing con la voce registrata al telefonino, dove la fretta delle inutili poesie sono le pietre cadute dalle montagne, gli amanti nascosti dietro le bottiglie e i bambini che giocano.
La stagione dei cantautori continua in una sorta di generazione 2.0, che eredita il meglio del passato proiettandosi in un presente diverso e difficile ma con maggiori stimoli. Il lavoro di Paolo Tocco merita di essere conosciuto per la passione, la poesia e il talento che riesce a esprimere.

"Luna nera", video ufficiale:
 

 

"Come le formiche", video ufficiale:







Copyright © by William Molducci

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